Studiare è una meravigliosa opportunità, non un triste obbligo.
Il principale passaporto per il futuro esigente che ci attende è coltivare lo studio lungo tutta la vita.
Lo studio inteso in senso etimologico: esame diligente mirato ad acquistare nuove cognizioni, ad assimilare, a elaborare.
La sfida più grande, specie per i giovani, è saper andare per il mondo con le proprie gambe e con la propria testa. Solo con una “buona testa” c’è salvezza. Le raccomandazioni, le ricchezze materiali e la furbizia, risorse indubbiamente utili, perderanno potenza.
Occorrono dunque teste creative, competenti e allenate. Teste brave a studiare e a criticare l’esistente per cambiare.
Saper imparare, non smettere mai di imparare, significa dare un orientamento consapevole e responsabile alla propria evoluzione. Significa anche divertirsi: chi studia con interesse gode, è vitale, è curioso, ha strumenti di confronto e dialogo, è aperto alle prospettive, pensa, progetta, sa concentrarsi, sa aspettare. E ha l’occasione di provare una felicità mentale intima, legata al sentire il proprio ingegno che lavora e crea.
Il tutto funziona se studiamo con metodo e disciplina.
Il primo ci indica il procedimento per imparare con efficacia (prendere appunti da fonti orali, leggere e trattare fonti scritte, mandare a memoria contenuti e predisporsi alla loro utilizzazione pratica).
La seconda è la qualità mentale che ci fa agire, ogni giorno, senza cedere alla tentazione del rimando e dell’approssimazione, fiduciosi nelle nostre possibilità.
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