Non si naviga più nelle acque (abbastanza) calme e trasparenti godute dal secondo dopoguerra a tutti gli anni Ottanta.
I mercati erano insaturi, le porte quasi tutte aperte, il lavoro stabile; lavoro e famiglia richiedevano l’esercizio di competenze e motivazioni di base: buon senso, senso del dovere, spirito di sacrificio, rispetto delle regole, amor proprio, rispetto reciproco, pazienza, olio di gomito e un pizzico di fiducia nella buona sorte.
Valori preziosi, sempre fondamentali ma, temo, non più sufficienti.
In acque profonde, agitate e imprevedibili come quelle odierne, servono competenze avanzate ed è fra l’altro essenziale diventare consapevoli specialisti del nostro dialogo interiore, pena un progressivo disadattamento e il rimetterci in salute.
Occorre, in altri termini, essere molto esperti di comunicazione intrapersonale.
Diversamente, comprendere la complessità, adattarsi flessibilmente, affrontare sfide e darsi opportunità si rivela irrealizzabile.
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